SUI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA A VALDAGNO
Andiamo con Annalisa Castagna alla scoperta dei siti di maggior interesse per le memorie della Grande Guerra a Valdagno.
Palazzo Festari – Banca popolare Monte Paschi di Siena ex albergo alle Alpi
Interno del loggiato (lapide commemorativa di Cesare Battisti presente a Valdagno per sostenere la tesi dell’interventismo). Nel marzo del 1915 Battisti venne a Valdagno per propagandare la guerra contro l’Austria – Ungheria. Tenne una conferenza nel teatro Marconi, sito nell’omonima via. Domenico Cocco fiduciario della società Trento e Trieste aperse e tenne la corrispondenza con Battisti che invitò a parlare in una conferenza interventista. Fu un grande successo e Battisti trovò grande consenso. ( Le lettere di Cocco e di Battisti sono conservate nell’archivio di Villa Valle fondo Cocco)
Via San Lorenzo – Caserma degli alpini
Già nel 1873 il Ministero della Guerra aveva individuato Valdagno come sede della 22° compagnia alpini e venne scelto il vecchio ospedale militare austriaco, al tempo sede delle scuole elementari maschili e femminili. Il 2 giugno 1875 gli alpini entrarono a Valdagno. La 22° compagnia era formata da 130 alpini ma il Ministero della Guerra intendeva portare gli effettivi a 250. Con questi numeri, secondo il Sindaco dell’epoca, non c’era a Valdagno nessun edificio in grado di ospitarli. Intervenne allora Marzotto che mise a disposizione dell’esercito un nuovo edificio. Nel frattempo cambiò la numerazione delle compagnie e dei BTG, per cui la 22° divenne 31° e formava con la 29°, la 30°, la 32° il 9° battaglione. La 31° aveva come sede estiva Valdagno. Nel 1885 vennero riorganizzate le truppe alpine e i reggimenti vennero portati da 6 a 7. Venne istituito il Battaglione Vicenza appartenente al 6° reggimento. Il 6° reggimento assegnava a Valdagno il comando del Vicenza e la 59° compagnia ( le altre due , 60° e 61° erano assegnate a Schio e a Velo). La situazione logistica in paese era molto deficitaria e il comune non trovava soluzioni per ospitare alpini. Perciò nel 1892 gli alpini lasciarono Valdagno e vi tornarono solo per alcuni pernottamenti in locali rimediati al momento. Nel 1913 gli alpini tornarono a Valdagno e il comune s’impegnò a ristrutturare un vecchio edificio al Maglio di Sotto e lì trovò spazio la 59° compagnia del Vicenza, raggiunta poi dalla 61° e dal Comando. La nuova caserma fu intitolata a Tommaso Salsa ma da lì a poco sarebbe scoppiata la Grande Guerra.
Viale Trento angolo via Copernico
All’inizio del ‘900, Valdagno era servita da una limitata viabilità rurale per il collegamento dei paesi e delle contrade. Era una viabilità antica, spesso di epoca medioevale. In una relazione del 1907 si legge che la mulattiera da Merendaore a Campogrosso era larga circa 0,80 e in pochi tratti 1,60, mentre da Merendaore a Recoaro c’era una carrareccia larga dai 2 a 2,5 metri. Solo nel fondovalle c’erano delle rotabili di 3° categoria non sempre praticabili. La strada Passo Zovo di Novale- Passo Civillina- Monte Civillina era l’unica strada militare costruita pochi anni prima della guerra per trasportare una batteria di cannoni da 149G a difesa delle valli dell’Agno e del Leogra.La sola strada era Montecchio-Valdagno- Recoaro-Valli del Pasubio (ss246)iniziata nel 1815 ed ultimata nel 1907 con l’attuale tracciato. La zona principale di resistenza era considerata la parte alta della Vallarsa con i passi di Campogrosso e Pian delle Fugazze a cui seguivano 3 linee di resistenza e una di incistamento che doveva chiudere in una sacca un’eventuale avanzata nemica. Si costruirono così l’ortagonale 1 o destra Leogra che correva sulla dorsale tra la valle dell’Agno e quella del Leogra dal monte Baffelan- Civillina-M.Magrè-m.Faedo-passo di Priabona- m.Pulgo-la Guizza-m.delle False- Monteviale fino al campo trincerato di Vicenza , mentre l’ortogonale 2 da Campogrosso al Pasubio lungo l’antico confine e più indietro da Cime Campodavanti e trasversalmente alle valli dell’Agno. Del Leogra e fino al Novegno. Quest’ultima poteva contare su dei capisaldi come lo Spitz di recoaro- Civillina-m.Enna- m.Novegno. Le due linee s’intersecavano sul Civillina. C’erano poi le linee avanzate che arrivavano fino a Vicenza. Altre strade militari: strada di Campogrosso; strada Fongara-Righi-Campetto- Campodavanti; San Quirico- Fongara; Recoaro-Parlati;<schio- Civillina; Ferrazza-Capodavanti;Storti –passo della Lora;Passo di Campogrosso. Pian delle Fugazze; Novale-Passo dello Zovo; Castrazzano- Civillina;Novale-Cappellazzi sinistra Agno. Altri adeguamenti e lavori continuarono fino alla fine della guerra.
Ospedale vecchio – lapide dei caduti
Nel giugno del ‘21 furono riportati i nomi dei caduti della Grande Guerra. L’anno precedente si era costituito un comitato che aveva promosso la costruzione del nuovo ospedale il quale doveva diventare un monumento perenne ai caduti di Valdagno. L’opera fu realizzata con il contributo del Comune, del conte Gaetano che mise a disposizione il terreno e una somma di 150.000 lire in contanti e degli operai del lanificio che diedero il ricavato di 2 giornate lavorative. La spesa dell’opera era preventivata di 1.800.000 su progetto del Bonfanti e di Zardini. L’ospedale fu costruito nel primo dopoguerra come monumento in memoria dei caduti valdagnesi “ dedicato ai caduti di Valdagno nella guerra d’Italia 1915 – 1918. Sotto la loggia ci sono le lapidi riportanti i nomi di coloro che morirono durante e dopo il conflitto, sui campi di battaglia e negli ospedali militari. In questa zona, oltre all’ospedale, c’era anche Il campo di aviazione d’oltre Agno che veniva usato anche come area per le sfilate e la rassegna dei reparti che si avvicendavano a Valdagno.
Piazza Dante – ex poste – ex casa del Fascio – Scuole elementari – ex ospedale militare
Il 20 novembre 1916 in piazza Dante davanti alla scuole elementari ci fu la consegna della medaglia d’argento, da parte del generali Bertotti, alla vedova di Cesare Battisti. Era presente il generale Graziani comandante della 44° divisione operante sul Pasubio e tristemente famoso per la ferrea disciplina imposta alle truppe. Formava il picchetto d’onore il BTG. Monte Berico che si trovava a riposo dopo le tragiche giornate del Pasubio.
Palazzo Dalle Ore: sede di comando, alloggi ufficiali
In questa casa ci furono più sedi di comandi che si susseguivano con il passaggio delle truppe in Valdagno. Inoltre ci fu a Valdagno anche il tribunale della 5°Armata che aveva il compito di giudicare i soldati colpevoli di diserzione o atti di autolesionismo, fino ai reati minori. Le fucilazioni avvenivano dietro al muro del cimitero di Valdagno dalla parte che guarda l’attuale pizzeria Belfiore o al campo della Fontanella di Novale.
Rifugio antiaereo di via Galliano
Valdagno venne bombardata nel 1916. Il Campanile di San Clemente era posto d’osservazione e avvistamento aerei.