FAUNA A VALDAGNO
La fauna di Valdagno è riconducibile a quella tipica di un fondovalle prealpino, solcato da un torrente veloce e circondato da montagne di media altitudine.
Testi a cura di Jessica Peruzzo
Uccelli
Nei boschi si trova la fauna più varia, ma è possibile incontrarla anche nei giardini e nei parchi urbani. In primavera, dalle fronde degli alberi, si può sentire il canto della capinera, della cinciarella, della cinciallegra, della cincia mora e del vispo pettirosso. Sulle punte degli alberi non è raro vedere il chiassoso verzellino, mentre sui tronchi morti si possono osservare il picchio verde e il picchio rosso maggiore scalfire la corteccia per cercare insetti o scavare buchi per costruirsi il nido. Sempre lungo i fusti è possibile intravedere il rampichino comune e il picchio muratore, così denominato dalla sua abitudine di “murare” i buchi con del fango per poter nidificare. Nelle chiome degli alberi si possono anche scorgere il verdone e il fringuello, sentire il “ciff-ciaff” del luì piccolo, il melodioso canto di un tordo bottaccio, il pigolio di un codibugnolo o il tubare roco di un colombaccio. A primavera inoltrata non è difficile sentir risuonare il “cu-cù” del cuculo, l’insistente canto del torcicollo o il delicato fischio del pigliamosche, mentre in inverno è facile vedere la passera scopaiola cercare cibo nel sottobosco, ammirare grandi stormi di lucherini becchettare i semi degli ontani e sentire il verso del frosone o della peppola. Sulle conifere si possono intravedere il regolo e il fiorrancino intenti a cercare freneticamente minuscoli insetti, mentre nel folto del bosco si può sentire il gracchiare di una ghiandaia o di una cornacchia grigia, anche se non è infrequente vederle pure nei parchi cittadini, come del resto la maggior parte degli uccelli sopra nominati.
Tra gli uccelli più legati all’ambiente urbano troviamo il merlo, la tortora dal collare orientale, il codirosso spazzacamino e, durante la bella stagione, il codirosso comune, mentre i cieli in primavera vengono solcati da rondoni, rondini comuni, rondini montane e balestrucci, questi ultimi frequentemente nidificanti in coppe di fango costruite sotto i tetti delle case. Sotto le tegole e nei fori dei muri nidifica spesso la passera d’Italia, mentre la passera mattugia preferisce gli alberi vetusti e ricchi di cavità. Lo storno, invece, si adatta sia alle cavità naturali, sia a quelle artificiali.
Durante il periodo di migrazione sui cieli di Valdagno si possono vedere gli enormi stormi di gru, mentre la località Rialto è nota per essere un ottimo punto di osservazione per il passaggio di moltissime specie di rapaci, tra cui biancone, poiana e falco pecchiaiolo, questi ultimi due nidificanti anche nel territorio comunale. Restando in tema rapaci, non è difficile vedere il gheppio ghermire topolini, lucertole e cavallette, mentre lo sparviere preferisce inseguire piccoli uccelli nel folto del bosco e il falco pellegrino non disdegna i piccioni presenti in città. Di notte, anche tra le case, riecheggia il richiamo malinconico della civetta, mentre nei boschi risuona il canto flautato dell’allocco.
Spostandosi sul torrente principale della città, l’Agno, la star ornitologica è sicuramente il merlo acquaiolo, che “vola” sott’acqua sfidando la corrente per sfamarsi con piccoli invertebrati e qualche pesciolino. Le ballerine gialle e bianche si rincorrono sui sassi affioranti sotto lo sguardo del martin pescatore che aspetta l’occasione propizia per tuffarsi; in primavera si può sentire il chiassoso usignolo di fiume cantare tra i rovi delle sponde e, con un po’ di attenzione, si può intravedere il corriere piccolo mimetizzato tra i ciottoli del greto. Il germano reale e la gallinella d’acqua rovistano il fondale alla ricerca di cibo, mentre l’airone cenerino e la garzetta aspettano il momento giusto per fiocinare qualche pesce con il loro lungo becco, quando non cercano cibo sui campi.
Su questi ultimi, soprattutto in inverno, si possono vedere decine di aironi guardabuoi che scortano i trattori e il bestiame cercando insetti, mentre nel periodo estivo si può avvistare il saltimpalo in attesa sulle staccionate e la rara averla piccola mentre scruta attentamente i prati cercando la prossima preda.
Mammiferi
Nei boschi di Valdagno e talvolta sui prati vive un’abbondante popolazione di caprioli, che si possono scorgere soprattutto all’alba e al tramonto, mentre nelle zone più montane di Valdagno vive qualche camoscio e, nel periodo autunnale, si possono udire i forti bramiti dei cervi maschi che si contendono il territorio. Oltre ai sopracitati ungulati, nei boschi si possono incontrare anche dei cinghiali, mentre tra i mustelidi non mancano i tassi e le faine, tanto invisibili di giorno quanto attivi di notte. Tra i carnivori, numerose sono le volpi e la ricca presenza di ungulati ha coadiuvato il ritorno del lupo, una presenza storica – come testimoniano molti toponimi locali – che è tornata a svolgere l’importantissimo ruolo di selettore all’apice della catena alimentare. Tra i roditori, degna di nota è la presenza dell’istrice, dello scoiattolo rosso e di diverse specie di arvicole, mentre non mancano gli insettivori come i toporagni e i gliridi come il moscardino e il ghiro. Tra i chirotteri, specie abbastanza comuni sono il rinolofo minore, il vespertilio maggiore, il pipistrello albolimbato e la nottola comune.
Anfibi
Nelle vicinanze delle zone umide si possono trovare rospi comuni in accoppiamento, rane rosse e rane verdi; lungo i numerosi ruscelli che solcano i versanti della vallata, con un pizzico di fortuna si può scorgere la salamandra pezzata e nelle pozze si può incontrare il tritone crestato italiano. Salendo di altitudine, è possibile avvistare il tritone alpestre e la rana temporaria.
Rettili
A Valdagno vivono diverse specie di rettili. Le più comuni sui versanti assolati sono la lucertola muraiola e il verdissimo ramarro occidentale, ma non è difficile intravedere qualche orbettino mentre cerca qualche insetto. Tra i serpenti, il più comune è il biacco, mentre ben più rari sono il saettone e la vipera comune. Nelle zone umide si possono incontrare la natrice dal collare e la natrice tessellata.
Altri animali
Tra gli insetti, numerosissime sono le farfalle e le falene presenti in vallata. Tra i lepidotteri diurni più comuni e vistosi si possono ricordare il macaone, il podalirio e varie specie di vanessa, mentre tra i numerosissimi lepidotteri perlopiù notturni, molti dei quali ancora da censire, vale la pena di ricordare la presenza di diverse specie di sfingidi, geometridi, noctuidi, crambidi ed erebidi Tra gli aracnidi, i più comuni appartengono al genere Larinioides e Nuctenea; molto frequenti sui prati sono i ragni salticidi, i ragni-granchio e i ragni vespa.
Lungo l’Agno si può scorgere qualche libellula, perlopiù del genere Anax, Cordulegaster e Ischnura. Degna di menzione, per concludere, è la presenza nei corsi d’acqua dell’ormai rarissimo gambero di fiume, del barbo canino e dello scazzone.